lunedì 8 gennaio 2018

L'acquario e gli acquariofili, storia di utilizzatori


I piccoli acquari di casa sono le abitazioni del corallo artificiale e sono a loro volta ricreazioni artificiali di habitat naturali. Meritano allora un piccolo approfondimento...

L'origine dell'acquario si perde nei tempi antichi, e spesso non si riescono a scoprire i suoi veri antenati. Si narra dell'antica Roma, di principesse cinesi, degli antichi egizi e persino dei sumeri. Ci sono testimonianze di acquari addirittura su incisioni di antiche tombe.

Aquario su tomba egizia del XV a.c.

In realtà è opportuno fare distinzione tra quello che è l'acquario inteso come "recipiente" per i pesci, e quella che è l' "acquariofilia", ovvero l'allevamento dei pesci per scopo ornamentale.
Da quando si diffuse il vetro, si diffuse anche l'acquario trasparente: il suo scopo era però esclusivamente ornamentale e non si consideravano le necessità degli organismi che lo abitavano.
Con il Secolo dei Lumi, su una proposta del medico botanico Nathaniel B. Ward, l' acquariofilia si trasformò: da semplice capacità compositiva divenne l'abilità a ricreare l'ecosistema naturale. In questo senso, la prima acquariofila di acqua marina della storia fu Anna Thynne nel 1846, mentre il primo acquariofilo di acqua dolce fu Robert Warington, nel 1849. 
 L'acquario che mise a punto era un ecosistema autosufficiente: le alghe alimentavano piccoli invertebrati, che a loro volta alimentavano i pesci, che con le loro deiezioni alimentavano le alghe.
Si sviluppò quindi l'idea che l'acquario non dovesse essere solo un contenitore, ma un sistema autonomo ispirato a quelli naturali. Un habitat artificiale.

Con il progresso della tecnologia si aggiunsero poi al semplice contenitore di vetro diversi "comfort": i filtri per l'acqua, le luci al neon per l'illuminazione, i termoriscaldatori impermeabili per il riscaldamento.

Il corallo artificiale forse non rientra in questa filosofia di ricreazione di ambienti naturali, ma può sicuramente permettere a tutti di abbellire il proprio acquario, con un costo bassissimo e nessuna controindicazione. Le decorazioni sintetiche infatti non corrono il rischio di essere attaccate dai funghi, non perdono frammenti che potrebbero eventualmente otturare i filtri, non vengono mangiate dai pesci erbivori e non modificano la concentrazione di ossigeno. Talvolta i pesci le prescelgono come sedi per la deposizione delle uova.

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The End

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